



ArenAniene 2022
IL CINEMA CHE CURA IL TERRITORIO
Memorial Mario Zampi
SORA – 10, 11, 12 NOVEMBRE 2022
Sala Simoncelli, Piazza Mayer Ross
Ingresso libero


AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SORA
Sono particolarmente contento che la Rassegna Arena Aniene 2022 per la prima volta faccia tappa a Sora.
Ospitare questa prestigiosa kermesse, dopo lo stop agli eventi imposto dall’emergenza sanitaria, è un forte segnale di rinascita.
Ringrazio gli organizzatori per avere scelto Sora quale location di una rassegna dal grande spessore culturale. La nostra città ha dato i natali, nei secoli, a personaggi illustri che hanno scritto pagine importanti della storia del nostro Paese.
Arena Aniene è un’occasione preziosa per omaggiare con un memorial la figura del cineasta Mario Zampi, nato a Sora e, poi, affermatosi brillantemente in Gran Bretagna. D’altra parte, la nostra terra ha un forte e viscerale legame con il cinema. Nel cuore di Sora, nel quartiere di Cancéglie, nacque il 7 luglio 1901 il grande regista Vittorio De Sica. Tornare a parlare di cinema a Sora e, in particolare, di “cinema che cura” con la Rassegna Arena Aniene ci riempie d’orgoglio.
Ci auguriamo che questa manifestazione possa contribuire ad una valorizzazione culturale e turistica del nostro territorio e sia un’occasione non solo per vedere delle belle pellicole ma anche per conoscere più da vicino la storia degli artisti che hanno fatto del cinema la loro vita.
Luca Di Stefano, Sindaco di Sora
“IL CINEMA CHE CURA IL TERRITORIO”
Questo il tema che avranno quest’anno le manifestazioni di ArenAniene 2022. Un compito che ci siamo assegnati anche pensando che il termine “cura” dev’essere impiegato – dopo la lezione del COVID di questi anni – non solo per la salute dei corpi ma anche per quella delle menti e dei territori che viviamo. Per questo abbiamo esteso la nostra storica iniziativa degli incontri di cinema e cultura sul fiume Aniene a due Comuni del Lazio, Sora e Rieti, applicando l’idea del “cinema che cura” in 2 diversi ambiti: la cura delle menti e quella della memoria. Che completano e integrano quella del territorio su cui stiamo lavorando da anni. Perciò il nostro progetto si articola in 3 fasi
- La prima, a Roma, riporta i cittadini sulle sponde dell’Aniene grazie a un mese di appuntamenti di cinema e cultura
- La seconda, a Sora in provincia di Frosinone, dal 10 al 12 novembre, con un memorial per Mario Zampi, un cineasta di inizio secolo affermatosi in Inghilterra, che oggi viene riscoperto nel paese che ha dato i natali a Vittorio de Sica.
- La terza, a fine novembre, propone 3 appuntamenti di cinema terapia all’ospedale Camillo De Lellis a Rieti, per i degenti, i loro parenti e il personale sanitario.
Patrizia Di Terlizzi – Giulio Gargia
Programma della manifestazione
- Giovedì 10 novembre, ore 10:30
Presentazione della manifestazione da parte dell’Amministrazione Comunale. Introduzione del critico Castellano e di un familiare.
L’eredità di un uomo tranquillo (Titolo originale inglese: “Happy ever after”) Gran Bretagna 1954, Commedia, di Mario Zampi. Con David Niven, Yvonne De Carlo.
Ore 16:30 – “Bottoms up” (In versione originale sottotitolata in inglese; titolo italiano: “Guerra fredda e pace calda”) Gran Bretagna 1960, Comico, di Mario Zampi, Con James Edwards, Arthur Howard; Produttore Associato Giulio Zampi.
Aneddoti e riflessioni sul regista da parte del critico e dei familiari.
- Venerdì 11 novembre, ore 10:30
Introduzione del critico Castellano e di un familiare.
La verità… quasi nuda (Titolo originale inglese: “The naked truth”) Gran Bretagna 1958, Commedia, di Mario Zampi, con Dennis Price, Terry Thomas, Shirley Eaton, Peter Sellers, Peggy Mount.
Ore 16:30 – Laughter in Paradise (In versione originale sottotitolata in inglese; titolo italiano: “Risate in paradiso”) Gran Bretagna 1951, Commedia, di Mario Zampi, con Fay Compton, Alastair Sim, Beatrice Campbell, Audrey Hepburn.
Aneddoti e riflessioni sul regista da parte del critico e dei familiari.
- Sabato 12 novembre, ore 10:30
Introduzione del critico Castellano e di un familiare.
“Ho scelto l’amore” (Titolo inglese: “I choose love Italia”) Italia 1953, Comico, di Mario Zampi, con Renato Rascel, Tina Lattanzi, Marisa Pavan, Nino Manfredi.
Ore 15:30 “La Peccatrice”, Italia 1940, col montaggio di Vincenzo Zampi, (fratello minore di Mario) Regia di Amleto Palermi, con Vittorio De Sica, Fosco Giachetti, Paola Barbara, Gino Cervi, Camillo Pilotto, Mario Ferrari.
Ore 18:30 – Intervento di Alberto Zampi sulla sua storia familiare.
Attribuzione del premio “Mario Zampi” da parte della giuria designata.
Saluti dell’Amministrazione. Proiezione del film del regista premiato.
MARIO ZAMPI
Mario Zampi (1903–1963) è stato un regista e produttore cinematografico italiano, originario di Sora. La sua carriera si svolse quasi per intero in Gran Bretagna, dove emigrò negli anni Venti. Nel 1940, dopo l’entrata in guerra dell’Italia contro la Gran Bretagna, fu deportato verso il Canada nella nave “Arandora Star”, dal cui affondamento (vedi infra) si salvò miracolosamente, ritornando poi a Londra. Contribuì allo sviluppo della commedia brillante inglese e fu il maggior rappresentante di una famiglia dedicata al cinema, dal fratello Vincenzo (aiuto regista e montatore) al figlio Giulio (produzione e montaggio). Morì a Londra nel 1963.
Attualmente Mario Zampi viene ricordato come italiano di Sora in tutti i siti della rete a lui dedicati, nelle note di copertina dei dvd ancora reperibili in commercio, nella rivista di Studi Cassinati. Ciononostante, ancora non sono stati trovati in Italia i documenti anagrafici a lui relativi e nemmeno la collocazione della sua tomba al Cimitero del Verano in Roma, documentata in quell’archivio e dalle foto e dalle didascalie dell’Istituto Luce.

Giulio Zampi (1923 – 2003), realizzò come produttore associato “Happy Ever After” (1954); “Now and Forever” (1956); “The Naked Truth” (1956); “Too many crooks” (1959); “Five Golden hours” (1961); come responsabile del montaggio “The Phantom Shot” (1947) “The Fatal Night” (1948); “Third Time Lucky” (1949); “Come dance with me” (1950); “Shadow of the Past” (1950); “Laughter in Paradise” (1951); “Top Secret” (1952); “Ho Scelto L’Amore” (1953); come produttore “Some Will Some won’t” (1970)
Vincenzo Zampi (4.8.1904 – 7.8.1944) ebbe una vita breve, ma una intensa carriera, soprattutto di operatore al montaggio. Oltre al film diretto dal fratello Mario “Ho scelto l’amore” Italia 1953, ricordiamo, tra gli altri suoi titoli: L’albergo degli assenti (Raffaello Matarazzo, Italia 1938); Il cavaliere di San Marco (di Gennaro Righelli, Italia 1939); Il ladro (di Anton Germano Rossi e Raffaello Materazzo, Italia 1939); La figlia del corsaro verde (di Enrico Guazzoni, Italia 1940); La peccatrice (di Amleto Palermi, Italia 1940); La nascita di Salomé (di Jean Choux, Italia 1940); La prima donna che passa (di Max Neufeld, Italia 1940); L’ultimo combattimento (di Piero Ballerini, Italia 1941); Beatrice Cenci (di Guido Brignone, Italia 1941); La prigione (di Ferruccio Cerio, Italia 1942); Il fiore sotto gli occhi (di Guido Brignone, Italia 1944).

MARIO ZAMPI: UN PROFILO CRITICO
di Alberto Castellano – saggista e critico cinematografico
Quando si parla di emigrazione intellettuale, in particolare cinematografica, si pensa subito al cosiddetto “Asse Vienna-Berlino-Hollywood” riferito a tutti coloro (produttori, registi, sceneggiatori, tecnici) costretti nella maggior parte dei casi a lasciare quella parte dell’Europa tra Austria e Germania durante la guerra, oppure al contrario agli autori americani di sinistra costretti a lasciare gli Stati Uniti vittime delle persecuzioni maccartiste, o ancora alla comunità della “Little Italy”, cioè quegli attori e registi nati in America ma di origini italiane, figli o nipoti di famiglie che negli anni ’30 e ’40 emigrarono negli States.
A leggere per sommi capi la storia di Mario Zampi si potrebbe facilmente pensare che anche lui si è ritagliato gioco-forza uno spazio in questo scenario di flussi migratori in entrata e in uscita. In realtà lui intanto non ha scelto l’America dei sogni, ma l’Inghilterra, emigrandovi negli anni Venti, e poi alla luce dei film prodotti e diretti sembrava scritto che fosse quello il contesto produttivo, creativo e culturale a lui più congeniale. E infatti il giovane Mario non si fece pregare per entrare subito nel mondo del cinema: iniziò a lavorare al montaggio a Londra per la Warner Bros e nel 1937 fondò con Filippo Del Giudice la casa di produzione “Two Cities Films”, per la quale produsse due film di Anthony Asquith (French Without Tears e Freedom Radio).
E nel 1938 esordì con “13 Men and a Gun” (13 uomini e una pistola), un film di guerra, versione in lingua inglese del film italiano “Tredici uomini e un cannone”. Si tratta di un thriller ambientato durante la Prima guerra mondiale sul fronte austro-russo: un cannone a lunga distanza aiuta a respingere un attacco nemico fino a quando un traditore tra 13 soldati segnala dove si trova la batteria. Insieme a molti altri italiani residenti in Gran Bretagna, nel corso della Seconda Guerra mondiale, fu arrestato e destinato alla deportazione in un campo di prigionia canadese. Imbarcato sull’Arandora Star, sopravvisse al suo affondamento ad opera di un U-boot tedesco il 2 luglio 1940. Questa drammatica vicenda non lo abbatté più di tanto e riprese il percorso artistico che aveva interrotto.
Quello che rende ulteriormente interessante la figura di Zampi è la duttilità e la creatività con le quali entrò nello studio system inglese. Infatti, dopo aver fatto la prima incursione nella commedia che poi sarebbe diventato il suo genere d’elezione, con “Spy for a Day” (1940), (Spia per un giorno, in cui i nazisti rapiscono un semplice bracciante agricolo quando pensano che sia una delle loro spie. Fugge, solo per essere quasi ucciso da una spia britannica che pensa anche lui sia un nazista), si misurò con i generi più diversi: il giallo, il thriller, il musical, il poliziesco. “The Phantom Shot” (1947) (Il colpo fantasma) è un giallo con protagonista un odiato gentiluomo di campagna che viene assassinato e l’ispettore del caso conduce il veicolatore attraverso i suoi pensieri sul possibile assassino e sui motivi mentre interroga tutti gli interessati.
“The Fatal Night” (1948) (La notte fatale) è un thriller con un giovane americano che accetta una scommessa per passare una notte in una casa stregata a Mayfair. “Come Dance with Me” (1950) (Vieni a ballare con me) è un film musicale realizzato da Anglofilm di Zampi e consisteva in gran parte in spettacoli di cabaret. “Shadow of the Past” (1950) (L’ombra del passato) invece è un film poliziesco che coinvolge un uomo che vede una donna ritenuta morta da tutti. Il 1951 segna una svolta professionale importante per Zampi. A partire da “Risate in paradiso” infatti realizzerà solo commedie (9) tutte distribuite in Italia (compreso, naturalmente, Ho scelto l’amore, l’unico tutto italiano con Renato Rascel e Nino Manfredi).
Da questo momento il regista trova i contesti, le storie, i personaggi, le atmosfere che esaltano la sua vocazione per il genere comico o la commedia leggera. Non solo, ma a differenza di altri autori della sua e di altre generazioni che quando hanno la possibilità di lavorare all’estero – per quanto lo studio system impone loro delle regole – spesso faticano a far coesistere certe caratteristiche del cinema made in Italy e i modelli linguistici e stilistici dei generi americani, inglesi, francesi, tedeschi e altri, lui si è calato con disinvoltura espressiva, padronanza del mezzo, capacità di sintonizzarsi sui ritmi, i tempi, le soluzioni narrative ma anche sulle aspettative del pubblico nella tradizione della commedia inglese, dello humour britannico. Insomma è entrato come un inglese nello studio system britannico, si è mimetizzato confezionando commedie supportate da sceneggiatori di mestiere, consumati attori molti dei quali sconosciuti ai più ma con il privilegio in un paio di casi di dirigere interpreti del calibro di David Niven (L’eredità di un uomo tranquillo) e Peter Sellers (La verità… quasi nuda).
Due commedie meritano un’attenzione particolare: “Quando l’amore è poesia” per qualche allusione autobiografica visto che il protagonista è un regista italiano che si fece un buon nome in Inghilterra dove era emigrato e “Cinque ore in contanti” l’ultima, una coproduzione anglo-italiana con un cast misto nel quale figurano anche i nostri Francesco Mulè, Vittorio Caprioli, Arnoldo Foà. Quasi un testamento, un addio al cinema (sarebbe morto due anni dopo) impregnato di un sentito omaggio al nostro cinema e al nostro paese. In effetti l’evento di Sora non ha l’obiettivo e l’ambizione di riscoprire Mario Zampi nel senso di una rivalutazione postuma, perché chi ha visto il suo cinema si accorge che c’è poco da rivalutare. Piuttosto si tratta di strapparlo dall’oblio, di farlo uscire dal dimenticatoio nel quale sono finiti tanti altri artigiani e autori italiani. Ma la storia del nostro cinema è ancora tutta da riscrivere e Zampi in qualche modo diventa un paradigma imprescindibile, un termometro attendibile, un modello affidabile.


ANNO | FILMOGRAFIA Tutti i film di Mario Zampi lo videro come produttore – regista, talvolta in collaborazione col fratello Vincenzo, montatore, o col figlio Giulio, montatore o coproduttore. Fu solo produttore con “French without tears” GB 1940, di Anthony Asquith, “Freedom radio” (Radio Libertà) GB 1941, “Third time lucky” GB 1949, di Gordon Parry, “The happiest days of your life”, GB 1950, di Frank Launder. Fu sceneggiatore – regista col film italiano “Ho scelto l’amore” (Italia 1953) |
1938 | “13 men and a gun” (versione inglese del film italiano Tredici uomini e un cannone) Gran Bretagna 1938, guerra, di Mario Zampi, con Arthur Wontner, Clifford Evans e Howard Marion-Crawford |
1940 | “Spy for a day” (Spia per un giorno) Gran Bretagna 1940, thriller, di Mario Zampi, con Douglas Wakefield , Paddy Browne e Jack Allen |
1940 | “French without tears” (Il francese senza lacrime) Gran Bretagna 1940, commedia, di Anthony Asquith, con Ray Milland, Ellen Drew, David Tree |
1941 | “Freedom radio” (Radio Libertà) Gran Bretagna 1941, film di propaganda antinazista, di Anthony Asquith, con Clive Brook, Diana Wynyard, Raymond Huntley and Derek Farr. |
1947 | “The phantom shot” ” (Il colpo fantasma) Gran Bretagna 1950, Giallo di Mario Zampi, con John Stuart , Olga Lindo e Howard Marion-Crawford MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1948 | “The fatal night” (La notte fatale) Gran Bretagna 1948, Thriller di Mario Zampi, con Lester Ferguson, Leslie Armstrong, Jean Short MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1949 | “Third time lucky” (Fortunato per la terza volta) Gran Bretagna 1949, Drammatico, di Gordon Parry, con Glynis Johns , Dermot Walsh e Charles Goldner MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1950 | The happiest days of your life (I giorni più felici della tua vita) Gran Bretagna 1950, Commedia, di Frank Launder, con Alastair Sim, Margareth Rutherford, John Turnbull |
1950 | “Come dance with me” (Vieni a ballare con me) Gran Bretagna 1950, Musical, di Mario Zampi. Con Anne Shelton, Massimo Muro, Derek Roy MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1950 | “Shadow in the past” (L’ombra del passato) Gran Bretagna 1950, Poliziesco, di Mario Zampi con JoyceHoward , TerenceMorgan e Michael Medwin MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1951 | “Laughter in Paradise” (Risate in paradiso) Gran Bretagna 1951, Commedia, di Mario Zampi. Con Fay Compton, Alastair Sim, Beatrice Campbell MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1952 | “Top Secret” (Mr. Potts goes to Moscow) (Zitto e… mosca!) Gran Bretagna 1952 Comico, di Mario Zampi. Con Oscar Homolka, Nadia Gray, George Cole MONTAGGIO DI GIULIO ZAMPI |
1953 | “Ho scelto l’amore” (I choose love Italia) Italia 1953, Comico, di Mario Zampi. Con Renato Rascel, Tina Lattanzi, Marisa Pavan, Nino Manfredi MONTAGGIO DI VINCENZO ZAMPI |
1954 | “Happy ever after” (L’eredità di un uomo tranquillo) Gran Bretagna 1954, Commedia, di Mario Zampi. Con David Niven, Yvonne De Carlo PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
1956 | “Now and forever” (Ora e per sempre) Gran Bretagna 1956, Drammatico, di Mario Zampi. Con Jeanette Scott, Vernon Gray, Kay Walsh PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
1957 | “The naked truth” (La verità… quasi nuda) Gran Bretagna” 1957, Commedia, di Mario Zampi Con Dennis Price, Terry Thomas, Shirley Eaton, Peter Sellers, Peggy Mount; PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
1957 | “Now and forever” (Quando l’amore è poesia) Gran Bretagna 1956, Commedia, di Mario Zampi. Con Janette Scott, Vernon Gray |
1959 | “Too many crooks” (La signora non è da squartare) Gran Bretagna 1959, Comico, di Mario Zampi .Con Terry Thomas, George Cole, Brenda De Banzie PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
1960 | “Bottoms up” (Guerra fredda e pace calda) Gran Bretagna 1960, Comico, di Mario Zampi, Con James Edwards, Arthur Howard PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
1961 | “Five golden hours” (Cinque ore in contanti) Gran Bretagna 1961, Commedia, di Mario Zampi, con George Sanders, Cyd Charisse, Vittorio Caprioli, Arnoldo Foà PRODUTTORE ASSOCIATO GIULIO ZAMPI |
Siti suggeriti PER RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
https://it.linkedin.com/in/tiziano-rea-0152961b7
https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Zampi
https://www.mymovies.it/persone/mario-zampi/52579/
https://it.frwiki.wiki/wiki/Mario_Zampi
https://www.edificiodellacultura.it/mario_zampi.php
https://www.cdsconlus.it/index.php/2016/10/21/4262/
http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n12/n12p13-1.html
https://movieplayer.it/personaggi/mario-zampi_106135/
https://www.imdb.com/name/nm0952761/
http://cinema.tipiace.it/personaggio/scheda/mario-zampi.htm
https://www.sora24.it/mario-zampi-questo-sconosciuto-regista-sorano-dinghilterra-tiziano-rea-97219.html
https://www.abebooks.it/fotografie/r%C3%A9alisateur-Mario-Zampi-Photographie-originale-Original/30636051080/bd
https://en-academic.com/dic.nsf/enwiki/11698127

Mario Zampi e…. L’AFFONDAMENTO DELL’ARANDORA STAR
(in STUDI CASSINATI, Bollettino trimestrale di studi storici del Lazio meridionale Anno IV, n. 3, Luglio-Settembre 2004) (Cfr. anche il romanzo ispirato a questa vicenda, Caterina Soffici, Nessuno può fermarmi, Feltrinelli 2019)
Un misfatto contro l’Italia: ignorato o dimenticato?
Nella tragedia morirono anche 80 nostri conterranei a cura di Emilio Pistilli
Il 10 giugno 1940 l’Italia di Mussolini scese in guerra a fianco della Germania di Hitler contro Inghilterra e Francia. Appena il giorno dopo in Gran Bretagna Churchill lanciò il proclama “collar the lot!!”, arrestate tutti gli Italiani. Da quel momento, infatti, i nostri connazionali, non importa se residenti ormai da anni in Inghilterra o se avevano prestato servizio militare per gli inglesi, furono considerati nemici della patria. Dopo un rapido e improvviso rastrellamento alla fine gli arrestati furono 4.500, destinati ai campi di prigionia dell’isola di Man, Paighton, in Australia e in Canada. L’operazione fu portata a termine dalla polizia e dai militari, nel mezzo della notte o alle prime luci dell’alba.
Gli arrestati, per lo più maschi tra i 17 e 70 anni, erano del tutto ignari di cosa stesse loro capitando; le loro famiglie si trovarono improvvisamente in condizioni disperate, alla mercé, oltre tutto, di atti di vandalismo nei loro confronti da parte della popolazione locale, stimolata da una campagna d’odio da parte dei mass media inglesi contro i “local Italians”…. Il 1° luglio 1940 l’Arandora Star, 15.500 tonnellate, con 712 italiani a bordo, insieme a 478 austriaci e tedeschi, più 200 uomini di scorta e 174 membri dell’equipaggio – in tutto 1.564 –, partì da Liverpool, destinazione Canada. Era senza scorta e, avendo prigionieri civili a bordo, avrebbe dovuto avere le insegne della Croce Rossa, ma anche di quelle era priva; tuttavia era dotata di due cannoncini, pur essendo nave da crociera. La mattina seguente, alle ore 7.00, fu colpita in pieno dal siluro di un sommergibile tedesco, l’U-Boot 47 del capitano Gunther Piren, che l’aveva individuata poco prima e la stava seguendo pensando si trattasse di una nave militare, ingannato, in ciò, dalla presenza dei due cannoni a bordo dell’Arandora; il sottomarino tornava una missione per rientrare nella base di Kiev e aveva a disposizione un solo siluro … proprio quello! In soli 40 minuti la nave colò a picco.
Dei 712 italiani a bordo, solo 226 furono salvati, secondo i dati ufficiali inglesi, ma alcuni sopravvissuti ritennero che furono molti di meno. Oltre i 446 italiani morirono anche 175 tedeschi e austriaci, sui 478 imbarcati, 37 militari inglesi, dei 200 di scorta, 42 membri dell’equipaggio… Degli scampati, a parte una sessantina di feriti gravi rimasti in Inghilterra, in oltre duecento furono soccorsi da un incrociatore canadese dopo che erano rimasti sette ore in acqua; mercoledì 10 luglio vennero trasbordati sulla Dunera, destinazione Melbourne.
Tra i deportati anche il regista originario di Sora Zampi, allievo di Petrolini (di Lorenzo Sani)
Tra questi c’era anche il futuro regista e produttore Mario Zampi, nato a Sora, provincia di Frosinone, nel 1903, emigrato a Londra nel ’22 senza mai rinunciare alla cittadinanza italiana. Iniziò la carriera artistica giovanissimo, nella compagnia di Petrolini, ma per un pauroso incidente a teatro (cadde dal loggione in platea, tranciandosi un pezzo di lingua) smise di recitare e passò dietro alla macchina da presa. Il direttore di “Risate in paradiso”, paladino della commedia brillante, si affermò nel Regno Unito sotto l’ala protettiva di Monty Banks, uno tra gli attori più in voga in Gran Bretagna e Stati Uniti, al secolo Mario Bianchi, originario di Cesena emigrato negli Usa. Zampi svolse di fatto tutta la sua carriera nel Regno Unito, fatta eccezione per un film girato in Italia nel ’53, “Ho scelto l’amore”, con Renato Rascel e Tina Lattanzi. Venne arrestato a Londra sul set di “Radio libertà”, un cortometraggio propagandistico anti-nazista, a dimostrazione di quanto le liste dei deportati fossero quantomeno approssimative. Nel luglio del ’40 il regista aveva 36 anni e scampò miracolosamente alla morte restando aggrappato ad una tavola per sette ore. Mario Zampi fu tra i primi a lavorare con Peter Sellers che volle per “La nuda verità” del 1958, ma fra le tante stelle che recitarono per lui figurano anche divi del calibro di David Niven, protagonista di “L’eredità di un uomo tranquillo” del 1954. Il regista laziale morì ancora giovane a Londra, il 2 dicembre 1963, in una clinica italiana.
MATERIALI DIDATTICI
“Happy ever after” (L’eredità di un uomo tranquillo)
Gran Bretagna 1954, Commedia, di Mario Zampi. Con David Niven, Yvonne De Carlo. Un vecchio gentiluomo irlandese manda alla malora il suo patrimonio per la generosità nei confronti dei paesani. Alla sua morte il nipote eredita tutto e tenta di mettere a posto i conti con eccessiva avidità e disinteresse verso le persone.
Prima della visione del film. Spunti e ricerche
La caccia alla volpe era un tipico sport inglese che ancora oggi si pratica. Sapresti trovare e indicare gli sport “tipicamente inglesi” poco o nulla praticati in Italia?
- In Gran Bretagna ancora oggi vi sono re, conti, duchi, ecc. Perché in Italia questa distinzione è scomparsa?
- Cerca in rete la differenza tra reddito e patrimonio.
- Hai visto dei film al cinema? Se sì, spiega le principali differenze che osservi, invece, quando ti siedi davanti alla TV.
- Esiste lo “stile” di un regista? In cosa potrebbe consistere?
- Per realizzare un’opera televisiva o cinematografica è indispensabile l’attività del “produttore”. In cosa consiste?
Dopo la visione del film
Prova a scrivere una breve recensione dell’opera da te vista, con riferimento alla trama, alla comprensione della vicenda, al tipo di immagini proposte (fotografia e scenografia), alla recitazione degli attori
- In che modo l’umorismo inglese del film differisce da quello italiano?
- La vicenda del film avrebbe potuto costituire oggetto di una serie televisiva? Perché?
- Tu che avresti fatto al posto del nipote per mettere a posto i conti?
“The naked truth” (La verità… quasi nuda) Gran Bretagna” 1957, Commedia, di Mario Zampi Con Dennis Price, Terry Thomas, Shirley Eaton, Peter Sellers, Peggy Mount un ricattatore che minaccia di pubblicare segreti imbarazzanti sulla sua rivista La nuda verità.
Prima della visione del film. Spunti e ricerche
L’utilizzo dei social media determina una immediata diffusione di notizie che si vorrebbero talvolta lasciare segrete. In che modo è possibile tutelare la riservatezza delle persone oggi?
- In che modo riesci a distinguere tra notizie attendibili o no sui social media?
- Quali sono le maggiori differenze tra giornali e riviste stampati e pubblicazioni solo in rete?
- Come ci si può difendere da un ricatto?
- Il film che vedrai è in bianco e nero. Qualcuno lo preferisce al colore. Sapresti spiegare perché?
Dopo la visione del film
Prova a scrivere una breve recensione dell’opera da te vista, con riferimento alla trama, alla comprensione della vicenda, al tipo di immagini proposte (fotografia e scenografia), alla recitazione degli attori
- In che modo l’umorismo inglese del film differisce da quello italiano?
- La vicenda del film avrebbe potuto costituire oggetto di una serie televisiva? Perché?
- Tu che avresti fatto al posto della persona ricattata?
“Ho scelto l’amore” (I choose love Italia)
Italia 1953, Comico, di Mario Zampi, con Renato Rascel, Tina Lattanzi, Marisa Pavan, Nino Manfredi.
Una spia russa si reca in Italia sotto mentite spoglie per raccogliere informazioni, ma si innamora e resta in Italia, abbandonando il suo paese d’origine e le sue idee di un tempo.
Il film ottenne il visto censura n. 13.743 del 23 febbraio 1953 per una lunghezza della pellicola di 2.540 metri ed ebbe la prima proiezione il 3 marzo 1953. Due giorni dopo avvenne il decesso di Iosif Stalin e la pellicola venne ritirata dalle sale, sostituita dal film britannico “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Anthony Asquith. In seguito, venne ripresentata con diversi tagli riguardanti tutte le scene in cui compare il personaggio del portiere d’albergo, somigliante a Stalin, e venne accorciata la scena nella sezione veneziana del partito dove era appeso un suo ritratto.
Prima della visione del film. Spunti e ricerche
Cos’era una commissione di censura cinematografica?
- Era giusto, secondo te, impedire ad un artista di esporre la propria opera?
- La morte di Stalin fece temere dei disordini se qualcuno lo avesse deriso. Ricostruisci il clima storico in cui fu possibile tutto questo negli anni Cinquanta.
- Talvolta lo scherzo e la satira vengono come una grave offesa e la reazione può essere criminale, come nella vicenda del “Bataclan” del 2015, a causa di alcune vignette. Sai ricostruire brevemente quella vicenda?
- Alcuni affermano che l’attuale crisi russo ucraina discende da quello che era il mondo nel corso della “guerra fredda”. In cosa consisteva?
Dopo la visione del film
Alcuni ritengono “Ho scelto l’amore” ispirato al film di Ernest Lubitsch “Ninotchka”. Trova le trame dei due film e mettili a confronto.
- Prova a scrivere una breve recensione dell’opera da te vista, con riferimento alla trama, alla comprensione della vicenda, al tipo di immagini proposte (fotografia e scenografia), alla recitazione degli attori
- In che modo l’umorismo inglese del film differisce da quello italiano?
- La vicenda del film avrebbe potuto costituire oggetto di una serie televisiva? Perché?